Il concorso al Pugliese Ciacco è una forzatura? La lettera esclusiva di 83 infermieri che ricorreranno al Consiglio di Stato

La vicenda, seppur abbia sollevato un grosso polverone, non è servita per annullare il concorso, che è andato avanti nel suo iter grazie anche all'indifferenza delle istituzioni

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Il concorso al Pugliese Ciacco è una forzatura? La lettera esclusiva di 83 infermieri che ricorreranno al Consiglio di Stato

Vi ricordate lo scandalo sollevato dalla nostra redazione una decina di giorni fa in merito al concorsone indetto dall’ospedale catanzarese Pugliese Ciaccio? L’articolo, il primo di una lunga serie, fu questo: «Il concorso dell’ospedale Pugliese Ciaccio è truccato, domande in chat il giorno prima: ecco le prove». Ebbene, dopo i sospetti ora al vaglio degli inquirenti di presunti brogli, dopo il sospetto concreto dell’uso dei vietatissimi telefoni cellulari in aula, ora è la volta del sospetto che questo concorso non aveva neppure motivo di essere bandito, perché secondo il documento inedito che stiamo per mostrarvi, la graduatoria dalla quale attingere sarebbe già esistita. Ma se così fosse, allora, per quale motivo il Pugliese Ciaccio ha incaricato una ditta esterna per metterlo in piedi comunque?

 

In attesa di avere ulteriori dettagli e approfondimenti sulla questione, di cui potremo darvi conto nelle prossime ore, vi mostriamo la lettera di un gruppo degli 83 Infermieri che per avere giustizia e vedersi riconosciuti i propri diritti hanno ricorso al Tar, anche se a quanto pare non è bastato. Ecco cosa ha portato 83 giovani a ricorrere alla giustizia ed ecco cosa stabilito il tribunale amministrativo regionale, prima che la questione faccia il suo ingresso nelle aule del Consiglio di Stato:

 

“TRA IL DIRE ED IL FARE C’E’ DI MEZZO IL PROTOCOLLO D’INTESA

Che la Calabria fosse un posto beffardo, dove la dicotomia tra “il dire il fare” supera spesso la realtà, è ampiamente noto.

Certo, non si immaginava di superare certi livelli…

 

IL CONTESTO:

Come tutti sappiamo la Calabria è ormai cronicamente e permanentemente in piano di rientro da anni; non ci sono soldi, solo debiti da sanare. In ragione di questo la Regione ha dovuto intraprendere provvedimenti drastici, molti dei quali hanno avuto risalto nelle cronache, come l’interruzione delle prestazioni in convenzione da parte dei privati convenzionati. Per rientrare dai debiti, ciò che negli ospedali di altre Regioni è gratis, in Calabria si paga : caro e amaro. Posti letto aboliti, reparti chiusi (vedi Ortopedia a Locri e punto nascita di Melito PS), ospedali interi chiusi, convertiti o fortemente ridimensionati (Cittanova, Taurianova, Oppido Mamertina, Siderno, Scilla e tanti altri), Case della Salute mai aperte, privati che non ricevono i pagamenti dalla Regione da oltre un anno, Case di Cura alle quali vengono pagate due volte le stesse fatture.

Per farla poetica: un marasma generale degno del migliore quadro di astrattismo;

Per dirla concretamente: un disastro per chi ha bisogno di cure.

 

I PROTOCOLLI D’INTESA: (IL DIRE)

Cosa si inventa la Calabria per risparmiare? A Dicembre 2017 e Gennaio 2018, la struttura Commissariale, i Sindacati Confederali e le Aziende, sottoscrivono dei Protocolli d’Intesa, nei quali viene stabilito che per ragioni di RISPARMIO ED ECONOMICITA’, invece di bandire NUOVI

CONCORSI per l’assunzione di personale infermieristico (notoriamente esosi, costosi e poco concreti in quanto coinvolgono migliaia di concorrenti e spesso vengono resi nulli da decine di ricorsi formali e sostanziali), viene prevista la FACOLTA’ in mancanza di graduatorie regionali ,di assumere infermieri, attingendo da graduatorie extraregionali di REGIONI LIMITROFE in corso di validità. Oltretutto, secondo il Decreto Madia, non si possono bandire per tutto l’anno 2018 concorsi ordinari,   verso   il   quale   c’è   un   assoluto   divieto.   Tale   normativa   infatti   permette   solo   ed esclusivamente l’indizione di CONCORSI STRAORDINARI.

 

PUBBLICAZIONE DI BANDI DI CONCORSO ORDINARI: (IL FARE)

In  barba  a  quanto  sopra,  contro  ogni  logica  manageriale  ed  in  antitesi  ad  ogni  forma  di ragionevolezza, la regione cosa fa?!? Incredibile ma  vero: ignora i protocolli d’intesa (che

proponevano di assumente da graduatorie di Regioni limitrofe), ignora il Decreto Madia (che pone il   divieto   assoluto   all’indizione   di   concorsi   ordinari),   dimentica   qualsiasi   forma   di   azione manageriale votata al perseguimento di efficacia, efficienza ed economicità, e cosa fa? BANDISCE

QUATTRO  NUOVI  CONCORSI  PER  ASSUMERE INFERMIERI: Gli  ospedali  di Reggio, Krotone, Cosenza e Catanzaro vedono pubblicare nei propri albi pretori l’indizione di procedure concorsuali……

 

IL RICORSO AL TAR:

Sulla scorta di quanto sopra, soprattutto per far valere i protocolli d’intesa, gli scriventi (83 infermieri   calabresi inseriti come idonei nella graduatoria del Bacino Orientale della Regione Sicilia bandita il 31.12.2010 e deliberata il 26 Giugno 2016 dall’ospedale Cannizzaro valida e tuttora vigente per le provincie di Catania, Siracusa, Enna Ragusa e Messina) fanno ricorso al TAR di Catanzaro assistiti dall’Avvocato Pietro Siviglia, per chiedere che sia sospeso il costosissimo concorso di Catanzaro, che vede migliaia di partecipanti, e venga piuttosto utilizzata la nostra graduatoria per le assunzioni di professionisti infermieri.

LA SENTENZA:

A Giugno 2018, in prima udienza, il TAR accoglie in toto la nostra recriminazione, reputata giusta in forma e sostanza, ma il concorso di Catanzaro per assumere a tempo indeterminato 18 Infermieri non viene sospeso in quanto, a detta del TAR, non c’era tra l’Azienda Pugliese Ciaccio e la Regione Sicilia un ACCORDO PREVENTIVO per l’utilizzo comune della Graduatoria interessata.

 

L’ASSURDO:

Stante che la normativa sancisce che gli accordi per l’utilizzo di graduatorie della pubblica amministrazione , come da varie sentenze del Consiglio di Stato (al quale ricorreremo), possono essere stipulati anche SUCCESSIVAMENTE; noi non accettiamo il verdetto e citeremo la Regione

in ulteriori battaglie legali, portandola prossimamente a Roma davanti al Consiglio di Stato.

 

IN CONCRETO:

Il motivo per il quale noi 83 professionisti infermieri scriviamo questa lettera è per sensibilizzare l’opinione pubblica in merito  alla condotta della Regione Calabria. Come può una Regione decretare a Gennaio una cosa e fare l’opposto il mese successivo?

Come possono Regione, Sindacati e Aziende, propinare inizialmente di perseguire il risparmio utilizzando graduatorie valide di altre Regioni a Gennaio per poi bandire (senza l’opposizione né delle   Aziende   né   dei   Sindacati)   NUOVI   COSTOSI   CONCORSI   il   mese   successivo?

Ci può essere una tale divergenza tra il dire e il fare?

In Calabria, nel 2018, evidentemente SI.

Ma noi 83, forti delle nostre consapevolezze non accettiamo tutto questo: ANDREMO AVANTI.

 

ESITI DEI CONCORSI:

Stiamo assistendo tutti alla gogna mediatica alla quale è stato esposto il concorso di Catanzaro che si è tenuto il 2 e 3 Luglio. Sembrerebbe, secondo molte testimonianze, che molti candidati fossero in   possesso   delle   risposte   ancor   prima   dell’inizio   della   prova.   Innumerevoli   foto   e   video testimoniano come durante il concorso i candidati potevano utilizzare indisturbati il cellulare per fotografare il concorso e inviare le foto delle domande ad amici e parenti che in pochi minuti rispondevano con le risposte.

Se questo fosse vero, sforzandoci di bypassare le evidenze e le testimonianze per concedere il sacrosanto beneficio del dubbio, ci troveremmo di fronte ad un concorso palesemente truccato.

Se la Regione avesse accettato di utilizzare la nostra graduatoria, in ossequio ai Protocolli d’Intesa secondo i quali si era autoregolamentata, si sarebbe evitata questa gogna mediatica.

Il Codacons ha già depositato formale denuncia alla Procura della Repubblica. Cosenza e Crotone non hanno ancora pubblicato i calendari delle prove concorsuali, e non si sa se

lo faranno.

Invece, il concorso di Reggio, sapete che fine ha fatto? Ve lo diciamo noi: è bloccato da un ricorso al TAR , (guarda caso….)che si pronuncerà nel mese corrente.

Il dubbio che ci tormenta è uno ed uno solo: “la nostra è una soluzione facile, veloce ed economica, che avrebbe garantito alla Regione di

assumere Infermieri in tempi brevi e a costo ZERO e sopperire alle carenze di organico , garantendo gli standard dei LEA secondo quanto stabiliscono delle normative nazionali . Quali interessi, quali forze occulte hanno spinto la Regione ad ignorare la soluzione per portare avanti il problema? Cosa spinge la Regione a non rispettare i Protocolli d’Intesa? Chi ha più interesse a fare concorsi piuttosto che utilizzare la nostra graduatoria?”

Forse   la   risposta   c’è:   LE   ELEZIONI   REGIONALI   DI   MARZO   2019   !?!??!!?

Probabilmente…

ma una cosa è certa: fino ad allora noi andremo a Roma al Consiglio di Stato, a cercare di portare in questa terra l’esempio di una soluzione giusta, economica e scevra da ogni “contaminazione” politica.

NB: E’ giusto che TUTTI i colleghi infermieri possano avere la possibilità di concorrere nei concorsi per conseguire un posto a tempo indeterminato nella propria terra, la Calabria: neolaureati, precari   storici, mobilisti, libri professionisti, operatori   del   privato, idonei   già  inseriti   nelle graduatorie. A nostro umile avviso, TUTTI, ribadiamo TUTTI, hanno il sacrosanto diritto di lavorare nell’ospedale del proprio territorio. Ma stante che purtroppo, i “competitor” sono molti di più dei posti disponibili (a Catanzaro sono giunte 4500 domande per 18 posti), non rimane che distribuire nel tempo l’accesso al mondo del lavoro secondo le priorità stabilite dalla Legge.

Non ce ne voglia nessuno, ma noi, idonei nelle graduatorie a tempo indeterminato e non ancora assunti di ruolo ma tuttora precari o disoccupati da anni, mamme e padri di famiglia, professionisti  esperti e formati, vogliamo imporre il rispetto della Legge: in primis dei Protocolli d’Intesa che la Regione ha promulgato a Dicembre 2017 e Gennaio 2018.

Possibile che in Calabria per far valere i propri diritti bisogna arrivare sempre e comunque al Consiglio di Stato?!?!?”

Firmato: il gruppo degli 83 Infermieri ricorsisti  

Referente : Martino Caterina Maria Anna

 

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