Reggio Calabria, al pronto soccorso pazienti ingessati con il cartone

La rivelazione dal giornale diretto da Paolo Pollichieni, in un articolo a firma di Pietro Bellantoni. Fonte foto: Corriere della Calabria

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Reggio Calabria, al pronto soccorso pazienti ingessati con il cartone

(ANSA) – I sanitari del Pronto soccorso del “Grande ospedale metropolitano” di Reggio Calabria devono ricorrere al cartone per immobilizzare le fratture non gravi dei pazienti che si presentano nelle ore notturne quando il reparto di Ortopedia è chiuso. Lo scrive il sito “Corriere della Calabria” in un articolo di Pietro Bellantoni. 

 

Una situazione che si protrae da molto tempo. Il sito riporta la testimonianza di un medico di cui non viene rivelata l’identità. “Gli infermieri, a cui spetta il compito di immobilizzare le parti fratturate – riferisce il sanitario – a volte non sono in grado di svolgere quel compito, visto che nessuno ha mai pensato di far seguire loro un corso di aggiornamento. Il Pronto soccorso non procede con l’approvvigionamento del materiale perché la farmacia dell’ospedale impone precisi limiti di spesa, in ossequio alle direttive del direttore generale, Frank Benedetto, ed alla necessità di raggiungere il pareggio di bilancio”.

Secondo Gianluigi Scaffidi, segretario aziendale del sindacato Anaao-Assomed, “nemmeno in un ospedale del terzo mondo gestito dai medici di Emergency si vedono queste cose. Non capisco come il primario del Pronto soccorso possa consentire questi obbrobri e restare al suo posto”.

“I medici di Ortopedia, da parte loro – scrive ancora il sito – sono al limite della sopportazione. Sono loro, alla riapertura del reparto, a dovere rimediare alle soluzioni adottate dal Pronto soccorso. Disservizi che si sommano a tutti gli altri.

Quella di Ortopedia, così come molte altre unità dell’ospedale, è diventata il principale punto di riferimento della provincia, a causa dello smantellamento del reparto di Melito Porto Salvo, dell’operatività a singhiozzo di quello di Locri e dell’esiguità dei posti letto disponibili a Polistena”.

“È mio dovere intervenire in Senato, sia come cittadino che come medico oltre che come rappresentate delle istituzioni, per far presente a quest’aula quanto di grava sta accadendo in questo momento all’interno dell’ospedale metropolitano di Reggio Calabria”. Lo afferma il senatore Marco Siclari capogruppo di Forza Italia in commissione Igiene e Sanità “dopo aver appreso – riporta una nota – la sconcertante denuncia circa le condizioni e le carenze degli ospedali ‘Riuniti’ di Reggio Calabria, ha immediatamente posto i riflettori sulla vicenda discutendo in Senato di quanto sta accadendo e chiedendo un intervento immediato”.

“Oltre alla mancata assistenza sanitaria – aggiunge Siclari – questione che ormai conoscete tutti perché ne parlo dal 5 giugno e che spero sia arrivata a compimento considerando che per giovedì attendo comunicazioni dal Ministro Grillo circa la fine da me richiesta, in tutti i miei interventi in Senato, del commissariamento della sanità calabrese che dura 11 anni, si assiste da qualche settimana ad episodi di gravissima portata sanitaria. I pazienti che arrivano al pronto soccorso di Reggio Calabria con fratture, lussazioni o distorsioni vengono stabilizzati con pezzi di cartone. Tutto questo succede di notte, quando il reparto di ortopedia è chiuso a causa di carenza de personale dovuta ad una programmazione avviata dal dg Frank Benedetto obbligato al rispetto del tetto di spesa imposto dal commissariamento e come se si potesse programmare un incidente dalle 8 alle 20, come se la sera tutti noi diventassimo immuni alle malattie o non rischiamo incidenti. I pazienti vengono gestiti al pronto soccorso dove, infermieri e medici fanno il massimo ma non hanno gli strumenti idonei. A Reggio i pazienti vivono una doppia sofferenza, per la malattia e per l’ingiustizia sociale a cui sono sottoposti ogni qualvolta ci sia bisogno di ricorrere a cure mediche che non sono adeguate come nel resto de Paese”.

“Chiedo al ministro Grillo – sostiene ancora Siclari – di porre fine al commissariamento perché qualsiasi altra scelta sarà inutile per l’assistenza sanitaria calabrese. Siamo stanchi di non sentirci cittadini italiani e non si può consentire che un bambino con una frattura scomposta venga stabilizzato, nell’unico ospedale disponibile, con un pezzo di cartone.
Bisogna intervenire con la massima urgenza perché ormai l’unica speranza in Calabria è rimasto il viaggio della speranza ma chi non ha soldi, per curarsi fuori dalla Calabria, muore. La maggioranza deve intervenire per porre fine a questo scempio: accogliete l’appello mio e di Forza Italia perché vogliamo collaborare per la salute di tutti i cittadini”.

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