Bandiere Blu Calabria, zero controlli e reti fognarie non conformi: 25 mln di euro di multa dalla Corte Europea

Bandiere Blu: Festival delle contraddizioni. Codacons: L’Europa condanna i comuni mentre la Regione li premia. Ma quanto costano quelle bandiere?

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Bandiere Blu Calabria, zero controlli e reti fognarie non conformi: 25 mln di euro di multa dalla Corte Europea

La Regione Calabria ha assegnato 15mila euro ad ognuno dei 9 comuni che hanno ottenuto la “Bandiera blu” dalla Foundation for Environmental Education (FEE). Quest’anno la nostra regione ne ha conquistate ben 9, si tratta dei comuni di Cirò Marina, Melissa, Praia a Mare, Roccella Ionica, Roseto Capo Spulico, Tortora, Trebisacce, Sellia Marina e Soverato. Il Codacons contesta il “lavoro straordinario” riconosciuto dalla Regione in favore dei comuni “imbandierati” e che costa ai Calabresi ben 135mila euro. Del resto per concedere le “bandiere” la Fee si affida a minuziosi questionari e autocertificazioni. In buona sostanza sono gli stessi comuni a dichiarare che le loro spiagge sono un paradiso.

 

Sui controlli, purtroppo, FEE non ha inteso fornire alcuna risposta – sostiene Francesco Di Lieto del Codacons. Del resto che ci siano delle contraddizioni è fin troppo evidente. Non foss’altro per la singolare circostanza che in Calabria troppi comuni sono stati “condannati” dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea per “reti fognarie o sistemi di trattamento delle acque reflue” non conformi alle prescrizioni della direttiva 91/271 e, pertanto, sono stati oggetto di una pesantissima sanzione. Sanzione che pagheranno tutti i Calabresi.

Parliamo di 25 milioni di euro, oltre una penale di 30.112.550 di euro (165mila euro al giorno), per ogni semestre di ritardo. Paradosso nel paradosso è che tra i 13 comuni “condannati”, ovvero Acri (CS), Castrovillari (CS), Rende (CS), Rossano (CS), Reggio Calabria, Bagnara Calabra (RC), Montebello Jonico (RC), Motta San Giovanni (RC), Siderno (RC); Sellia Marina (CZ), Soverato (CZ), Crotone e Mesoraca (KR), due di questi vengono – addirittura – premiati dalla Regione Calabria. Come sia possibile conciliare la dura sanzione della Corte di Giustizia per l’inefficienza dei depuratori con le bandiere ed i premi regionali, appare un mistero inestricabile.

Il Codacons chiede che tipo di verifiche abbia eseguito la regione prima di donare 135mila euro…non vorremmo pensare che siano bastate delle bandiere e dei post sui social. Bandiere pagate davvero a caro prezzo, se si pensa che il costo affrontato da ogni singolo comune per fregiarsi del vessillo è di parecchie migliaia di euro. Ma in fondo viviamo nell’era dell’immagine dove ciò che conta è soltanto apparire.

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