Omicidio a Diamante, il criminologo: «Dobbiamo insegnare il rispetto per se stessi e la vita»

Nella foto, il criminologo Sergio Caruso

0
Omicidio a Diamante, il criminologo: «Dobbiamo insegnare il rispetto per se stessi e la vita»

Sergio Caruso è un criminologo di fama nazionale, originario della costa tirrenica cosentina, è dottore in psicologia Pedagogista, direttore del master di Criminologia Calabria, Bari e Napoli, nonché docente all’Università Internazionale Popolare Milano ed esperto in crimini violenti e criminal profiling. Contattato dalla nostra redazione, ha voluto rilasciare il suo parere in merito ai tragici fatti accaduti a Diamante tre giorni fa, che hanno visto la morte del giovane cosentino Francesco Augieri.

 

“L’episodio accaduto di Diamante, il terribile delitto ai danni di un ragazzo di 23 anni, offre tantissime chiavi di lettura, tra cui il bisogno necessario di interventi concreti in ambito giovanile, in ambito sociale e nell’età evolutiva per ridurre l’aggressività, per trovare una soluzione a chi è intenzionato a compiere questi gesti, che sono sempre più dilaganti.

Dobbiamo spiegare il perché accadano queste cose, dobbiamo dare delle risposte, dobbiamo creare interventi concreti per arginare il disagio, che diventa morte, che diventa violenza, e che poi si trasforma in delitto in una sera in cui sarebbe stato necessario solo divertirsi.

Il nostro obiettivo, da esperti, è quello di analizzare il profondo delle persone e capire quali sono state le motivazioni, quali sono stati gli elementi che hanno fatto maturare l’omicidio e soprattutto il perché un ragazzo o più ragazzi hanno ucciso un loro coetaneo.

Dobbiamo soprattutto spiegare quali sono tutti quegli aspetti che spingono ad un ragazzo uscire armato di casa, ce ne sono tantissimi. È l’insicurezza, è l’aggressività, è quella voglia di provare emozioni forti per vincere la noia, bisogna lavorare sugli aspetti emotivi e sull’aspetto che genera il danno perché non possiamo più approssimare.

Ancora, dobbiamo intervenire, entrare nelle famiglie, dobbiamo entrare nelle scuole, dobbiamo iniziare ad insegnare il rispetto per se stessi e per gli altri e soprattutto per la vita, perché chi esce di casa con un coltello significa tante cose, non solo aggressività. Significa prima di tutto avere uno strumento per determinarsi.

Sono aspetti fondamentali e dobbiamo chiedere tutti insieme di mettere fine a questo scempio. Io come direttore del master di criminologia della Calabria esigo che le istituzioni prendano provvedimenti seri per la prevenzione in ambito giovanile, che concentri l’ascolto psicoeducativo nelle scuole, nelle famiglie d nelle aree sociali a rischio. Perché una tragedia del genere non accada mai più”.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here