CIAO RINO

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Caro Rino Gaetano,
qua il cielo non è più blu, si sono presi pure il sole. In compenso c’è ancora chi vive in Calabria, chi ruba pensioni e chi ha scarsa memoria, c’è persino chi va ancora a Beirut con in tasca un miliardo. Berta però non fila più e quel figlio non s’è mai capito poi di chi fosse. Di Mario e Gino non se n’è saputo più nulla, anche perché poi sono arrivati sulla scena Silvio e Matteo. Mio fratello continua ad essere figlio unico anche se non è mai stato deriso, frustrato, picchiato e derubato. Questo adesso lo fanno allo straniero, mentre lui continua ad essere sfruttato e sottopagato. Le tesi e le illusioni che sosteneva Gianna sono le stesse di oggi solo che adesso a festa finita, nessuno grida più “evviva la vita”.

Insomma, non è cambiato tanto da quando te ne sei andato, a parte il fatto che l’immunità parlamentare non serve più, governano anche i condannati, e che la massoneria non è più celata nelle canzoni, ma parte integrante della società. Sono usciti allo scoperto. Noi però continuiamo a morire, anche più di 30 anni fa. Perdonaci per non aver capito quando ci dicevi che la verità uccide.

Alla fine il tuo non sense si è rivelato più sensato di tante frasi scritte nel linguaggio forbito dei grandi e illustri idioti prestati al giornalismo. E ti confesso una cosa: anche io questi nun li reagge più.  Ciao Rino.

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