Scalea | La storia di Michael Prospato, la donna che si è liberata di un corpo che non era mai stato suo

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Scalea | La storia di Michael Prospato, la donna che si è liberata di un corpo che non era mai stato suo

(Michael Prospato in una foto recente)
Pubblicato su Cronache delle Calabrie
E’ diventata donna senza mai essere stata bambina. Lo ha riferito a un blog che l’ha intervistata qualche giorno fa e l’ha ribadito a noi di Cronache delle Calabrie, per sincerarsi che riportassimo la frase che più la rappresenta.
La scaleota Michael Prospato due anni fa ha infatti intrapreso il lungo percorso che la libererà per sempre dal corpo nel quale è rimasta imprigionata per tutto questo tempo; nata uomo 27 anni fa, sta finalmente realizzando il sogno di essere una donna anche nell’aspetto.
Capisce ben presto di essere nata nel corpo sbagliato e non ancora adolescente promette a se stessa che troverà il coraggio di sfidare ogni pregiudizio. All’inizio non è facile, certo, ma nella sua storia, pur vissuta in un piccolo centro di una provincia calabrese, non c’è nessuno strazio da raccontare e nessun episodio di razzismo da condannare. Michael, però, urla la sua rabbia contro la sorte che non le ha dato le sembianze di sua madre e proprio a lei dice con insistenza che si sente una donna.
All’inizio la famiglia non capisce, arrivano le incomprensioni, qualche litigio e le lacrime bagnano le serate storte e piene di ansie. Ma poi, in modo del tutto naturale, le incertezze cedono il passo all’amore e al rispetto. «Se sei felice tu – si sente dire qualche tempo dopo – siamo felici anche noi».
In paese la conosce chiunque e tutti rispettano le sue scelte. A parte qualche raro episodio degno dei manuali di cultura medievale, gli scaleoti si dicono fieri di quella figlia tanto coraggiosa e piena di voglia di vivere. Senza troppe difficoltà, Michael trova lavoro in diversi locali della zona dopo aver intuito che il settore della ristorazione e il contatto con la gente l’avrebbero resa più felice che indossare un camice bianco in una qualunque farmacia.
Così, lascia gli studi universitari ma la sua sensibilità la porta ad accostarsi alla politica e viverla da protagonista. Nella scorsa tornata elettorale del suo Comune, si candida in una delle numerose liste concorrenti. I candidati sono quasi un centinaio, ma lei riesce a portare a casa un superbo bottino da 125 preferenze.
Al momento la sua priorità è portare a termine il suo percorso, dispendioso e a volte doloroso, che necessita ancora di qualche altra tappa burocratica per considerarsi concluso. In attesa di cambiare il nome sulla carta di identità, si tiene stretto quello di battezzo: «Michael è il mio fratellino più piccolo che porterò per sempre dentro di me e dal quale non vorrò mai separarmi».

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