Nave dei veleni e cosche al Giro d'Italia: la rabbia dei cetraresi, il sindaco convoca consiglio comunale urgente

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Nave dei veleni e cosche al Giro d'Italia: la rabbia dei cetraresi, il sindaco convoca consiglio comunale urgente

Una veduta del porto di Cetraro. Fonte foto: dal web
 
Bufera sul servizio Rai durante il Giro d’Italia nella tappa calabrese di oggi pomeriggio e su quello che la stampa più generosa ha già definito uno scivolone del cronista. «Gli stereotipi non passano mai di moda – scrive il vicesindaco di Cetraro, Fabio Angilica, sulla sua pagina facebook -. Nonostante la Bandiera Blu, la nobile storia dei benedettini a Cetraro, solo accennata, le immagini di struggente bellezza del porto e del nuovo lungomare, la Rai non perde occasione per infangare la nostra città. Ho già chiesto al Sindaco di incontrarci domani per verificare le azioni, anche eclatanti, a salvaguardia della immagine della città che non è più disposta a continuare a subire offese e fango anche dalla televisione nazionale».
La vicenda della nave dei veleni, che ufficialmente si è chiusa nel 2009 senza alcun riscontro, riassunta dettagliatamente con il supporto di immagini 3D, il riferimento alle cosche locali e una descrizione che non corrisponde affatto allo stato attuale della città di Cetraro, la quale da tempo si è resa protagonista di una vera e propria rivoluzione culturale che ha chiuso con un passato sempre più remoto.
Un’offesa a cui cittadini e amministrazione comunale non riescono a rimanere indifferenti. Così il sindaco di Cetraro, Angelo Aita, ha annunciato poche ore fa l’attuazione di misure urgenti: «Ho avvertito la necessità di convocare, insieme al Presidente del Consiglio Comunale e ai Capi Gruppo, per domani alle 11:30 nella Sala Consiliare del Comune una riunione con le forze politiche, le associazioni di categoria e la società civile per mettere in atto tute le azioni necessarie al fine di tutelare l’immagine della nostra città».
Poi ha concluso: «Nel frattempo, vi invito a pubblicare l’immagine del nostro Porto, dei nostri angoli più belli con l’ hashtag #laRAIchiedascusa».
Della stessa opinione è Michele Anzaldi, il deputato Pd componente della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, che twitta: «La Rai si scusi, apra un’indagine interna e rimedi al danno d’immagine».
«Un danno incalcolabile – scrive dalla sua pagina facebook il consigliere regionale Giuseppe Aieta -. La Rai ripari il danno che ha pesantemente inferto al Tirreno cosentino durante le riprese del Giro d’Italia. Sono certo che il Governatore della Calabria e i Parlamentari calabresi di ogni colore assumeranno un’azione di protesta comunicando al management Rai che la vicenda della nave dei veleni è stata archiviata dalla Procura Nazionale Antimafia nel 2010 dichiarandola una bufala di un pentito di ‘ndrangheta».
La risposta del presidente della Regione Calabria non tarda ad arrivare: «A seguito del servizio giornalistico della Rai nell’ambito del Giro d’Italia nel quale è stata data notizia del ritrovamento di una nave dei veleni nelle acque antistanti a Cetraro ho parlato con i responsabili del servizio Rai del Giro d’Italia chiedendo una immediata rettifica delle notizie che hanno riguardato una vicenda archiviata dalla magistratura antimafia ormai molti anni fa.
Il Giro d’Italia, che è un veicolo di promozione del territorio – e per questo sostenuto dalla Regione Calabria – non può trasformarsi in uno sfregio per questa terra tra l’altro riportando notizie smentite dagli organi giudiziari e ormai datate negli anni. Sarebbe stato opportuno, invece, parlare di Cetraro ed esaltare il riconoscimento della Bandiera Blu ottenuto proprio qualche giorno fa. Cetraro, infatti, si pone tra le mete turistiche più importanti della nautica internazionale come il riconoscimento ottenuto dimostra”.
Così come confermatomi degli organizzatori del Giro d’Italia attendo fiducioso una rettifica riparatoria di un danno arrecato ad una splendida località turistica calabrese qual è Cetraro».