Tirreno cosentino allo sbando, Aieta: «Dopo le elezioni, convocazione degli Stati Generali»

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Tirreno cosentino allo sbando, Aieta: «Dopo le elezioni, convocazione degli Stati Generali»

«I dati impietosi sulla disoccupazione nel Tirreno cosentino – scrive sul suo profilo facebook  il consigliere regionale del Pd Giuseppe Aieta (nella foto) – impongono una presa di posizione netta che miri ad una strategia precisa e decisa attraverso investimenti non più rinviabili».
 
Di qui la proposta affidata alle pagine on line de Il Corriere della Calabria, del direttore Paolo Pollichieni. «Subito dopo le elezioni – per evitare che si possa speculare sulla proposta – è necessario convocare gli Stati Generali del Tirreno cosentino (tutti gli organi istituzionali di rappresentanza di tutte le categorie, ndr)  al fine di porre rimedio alla crisi profonda certificata dagli impietosi dati Istat che relegano la Calabria all’ultimo posto in termini di occupazione e il Tirreno cosentino come l’area di crisi più preoccupante falcidiata dallo smantellamento di presidi industriali che avevano rappresentato negli anni un argine alla disoccupazione dilagante».
«Archiviata la fase industriale – continua Aieta – non si è stati in grado di sostituirla con un’alternativa credibile che desse opportunità ai giovani così come agli uomini e alle donne espulsi dal mondo del lavoro. Eppure il Tirreno cosentino offre attrattori turistici unici e irripetibili mai considerati nelle politiche di sviluppo, se non da isolate misure che, però, non hanno prodotto alcun beneficio perché sganciate da una visione che tenesse conto dei punti di forza e dei punti di debolezza di questo territorio. È una storia lunga quella del Tirreno testimoniata da ciò che la natura ci ha consegnato: Isola di Dino, Arcomagno, Isola di Cirella, Scogliera dei Rizzi, Acque termali. Per non parlare di ciò che gli uomini, in un passato ormai remoto, hanno costruito: Torre Talao, parchi archeologici, Centri Storici, Chiese. Su tutto spicca l’opera del più illustre dei calabresi, San Francesco di Paola, con il suo suggestivo Santuario.  Con il mare che accompagna e bagna ogni località in attesa di essere guarito da un progetto finalmente serio che tenga conto dell’entroterra e non solo dei depuratori».
«È il momento – conclude il consigliere regionale – di mettere insieme sindaci, imprenditori, organizzazioni sindacali, associazioni, parroci, uomini e donne giovani e meno giovani perché al centro della giusta rivendicazione vi siano le persone, ovvero la società insediata, di un territorio capace di gestire e difendere la propria bellezza».
 

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