Ospedale di Praia, Spolitu porta a termine la missione: Scura lo riceve nel suo ufficio

Gino Spolitu (nella foto) aveva cominciato la sua protesta con lo sciopero della fame e l'astensione dalle medicine salvavita

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Ospedale di Praia, Spolitu porta a termine la missione: Scura lo riceve nel suo ufficio

Gino Domenico Spolitu anche stavolta è riuscito nella sua impresa, ovvero avere un faccia a faccia con il commissario alla sanità Massimo Scura. Da due giorni era asserragliato sotto gli uffici dell’ingegnere nella sede di Catanzaro, dove ha passato anche la notte. L’attivista politico ed editore de Il Meridione aveva cominciato nuovamente lo sciopero della fame e l’astensione dalle medicine salvavita in primis per chiedere le dimissioni al dirigente e poi per avere delle risposte, stavolta concrete, sul futuro dell’ospedale di Praia a Mare. Risposte, arrivate questa mattina poco dopo le nove, che ad ogni modo continuano a rimanere ambigue e poco confortanti. L’impressione è che chi deve rimettere in piedi l’ex ospedale civile della città dell’isola di Dino non abbia neppure idea da che parte cominciare.

 

LA DINAMICA DELLA PROTESTA

Dall’annuncio di due giorni fa (Sanità, Gino Spolitu ci riprova: domani protesta plateale a Catanzaro), passando per la ramanzina generale di ieri mattina (Ennesima annuncio sull’ospedale di Praia, Spolitu: «Stavolta fatevi fessi da soli»), fino a un lungo e sconfortante pomeriggio, che alle 15.30 di ieri faceva scrivere così a Gino Spolitu dalla bacheca facebook dalla quale ha raccontato la sua ennesima manifestazione di disappunto: «Sono da sette ore davanti l’ufficio del Commissario Scura a Catanzaro. Stanco, ma felicemente circondato da alcune centinaia di cittadini venuti da ogni parte della Calabria per protestare nei confronti di questo allucinante Commissario. Anche questi cittadini hanno occupato l’interno degli uffici di Scura. Credo che ci si accamperanno per la notte. Nel contempo, leggo la dichiarazione del sindaco di Praia a Mare Praticò e lo avverto che questa volta non ci casco. Se il 16 farà una festa per il reparto di medicina, sicuramente Gino Domenico Spolitu non acquisterà fiori e dolci per gli invitati di questo sindaco assurdo. Leggo anche l’articolo di Francesca Lagatta, a cui do piena ragione. Ai sindaci e cittadini dell’alto Tirreno Cosentino rivolgo l’appello di essere qui a Catanzaro il più presto possibile. Qui si decide il destino del nostro ospedale, qui si lotta e lotterà sempre per la giusta sanità in Calabria. E tenetevi pronti, perché da tutta la Calabria ci si sta organizzando e, questa volta, in migliaia e migliaia, per andare a protestare al Ministero della Salute a Roma questo martedì 17 luglio. Infine mi raccomando, non dividiamoci per politica, partiti e movimenti e uniamoci contro i soprusi. Vi voglio bene».

Poi erano seguiti costanti aggiornamenti dai social: «Ore 18.40. Scura asserragliato nel suo ufficio… E noi ad aspettarlo! Tanto, prima o poi lo staniamo!; ore 19.45. Il Commissario governativo alla sanità calabrese,ingegnere Massimo Scura, SCAPPA….io sono un leone, lui un coniglio». Poi era passata la notte e arrivata l’alba, trascinandosi dietro tutto il peso di un salute precaria del povero Gino e una battaglia per la salute dei cittadini dell’alto Tirreno cosentino che sembra non avere fine. «Catanzaro, ore 9.00. Il coniglio invita il leone nella sua tana per un incontro privee. Ma il leone non si fida… e ci andrà solo in compagnia!».

Poi, quando tutto sembrava perduto e le migliaia di followers rassegnate ecco il post che tutti aspettavano. Accompagnato dalla moglie Consuelo e dal suo collaboratore Salvatore Baronelli, Spolitu è finalmente nell’ufficio di Massimo Scura, proprio su invito di quest’ultimo.

 

COSA SI È DETTO DURANTE IL COLLOQUIO

A Massimo Scura l’ospedale di Praia a Mare non è mai piaciuto e di ciò non ha fatto nemmeno mai mistero. Pertanto anche quando si è trovato davanti alle domande incalzanti di Spolitu non ha potuto far altro che ribadire quello che ha sempre sostenuto: riaprirlo è un errore di valutazione del Consiglio di Stato, che con sentenza esecutiva ed inoppugnabile, rimasta tale solo sulle carte, il 20 maggio del 2014 aveva annullato con una sentenza gli effetti della riconversione del 2012 ordinandone l’immediata riapertura.

Per Massimo Scura l’utenza dell’ospedale di Praia a Mare non ammonterebbe a 62mila abitanti, cioè gli abitanti dell’alto Tirreno cosentino, ma a 36mila, poiché per l’ingegnere prestato alla sanità è da considerarsi nella rete ospedaliera anche la clinica privata Tricarico di Belvedere, nel bel mezzo della Riviera dei Cedri, finita all’asta giudiziaria per motivi economici. Essendo privata, i proprietari potrebbero decidere di chiuderla anche domani e nessuno potrebbe opporsi. Il privato e il pubblico che si fondono e confondono come se fosse la cosa più ovvia del mondo. Ma questa non è una novità.

Per gli stessi motivi l’eventuale riapertura dell’ospedale di Praia a Mare dovrebbe accontentarsi di 20 posti di medicina e 14 in day surgery, ovvero chirurgia ambulatoriale e interventi di poco conto, dimenticandosi di una Chirurgia generale che possa curare la rete emergenza/urgenza. Rientrando poi in zona disagiata, l’ospedale di Praia dovrebbe avere anche l’Ortopedia, che però il commissario Eugenio Sciabica, incaricato dalla terza sezione del Consiglio di Stato di attuare la sentenza, non ha messo in conto nella bozza riorganizzativa.

A conclusione Scura ha detto quello che già si sapeva da anni: la clinica Tricarico non si tocca e l’ospedale di Praia a Mare ve lo sognate. A Gino Spolitu, però, che è arrivato a Catanzaro claudicante, con il bastone nella mano destra e una benda all’occhio sinistra per motivi di salute che attanagliano quotidianamente la sua esistenza, giunga tutta l’ammirazione di quei tantissimi cittadini che vedono in lui un vero e proprio guerriero inarrestabile, sapendo bene che la sua lotta non finisce qui. Con l’augurio più sincero che possa riacquistare la sua salute al più presto, così da poter lottare anche per quella di tutti gli altri. 

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