Politica senza vergogna | Longobucco (Cs), candidato travolto dalla bufera per presunto voto di scambio nominato vicesindaco

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Politica senza vergogna | Longobucco (Cs), candidato travolto dalla bufera per presunto voto di scambio nominato vicesindaco

(Nella foto: una veduto di Longobucco)
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L’importante è vincere, altro che partecipare. Tanto più se sei in Calabria, dove la politica è l’unico strumento di riscatto sociale. E se porti a casa il risultato non c’è scandalo, o presunto tale che tenga. 
Stavolta succede a Longobucco, piccolo centro del cosentino da 3400 abitanti, balzato suo malgrado agli onori di cronaca quando il cronista Lucio Musolino, in forza a Il Fatto Quotidiano, aveva portato alla luce qualche giorno fa la storia della ragazza madre a cui presumibilmente è stato chiesto il suo voto e quello di sua madre in cambio dei buoni mensa per suo figlio da 25 euro al mese e un posto di lavoro (clicca qui per leggere l’articolo). L’ipotesi è suffragata da un audio che la 35enne ha allegato a un esposto presentato in Procura a Castrovillari, a cui è seguita l’apertura dell’inchiesta per presunto voto di scambio con tanto di sequestro delle schede elettorali disposto dal procuratore Eugenio Facciolla.
Gli involontari protagonisti di quello che è diventato a tutti gli effetti un piccolo grande scandalo di provincia proprio per l’esistenza dell’audio, sono Mario Federico, presunto autore della conversazione, e Davide Federico, suo fratello e presunto beneficiario del voto chiesto alla donna, rieletto alle scorse elezioni amministrative tra le fila del neo sindaco Gianni Pirillo (Pd-Socialisti Uniti).
Ed è proprio su di lui, il neo primo cittadino, che il giornale diretto da Travaglio torna questa mattina con la notizia della nomina di vicesindaco a Federico, più la delega al Bilancio, alla Pubblica istruzione e ai Tributi, nonostante la bufera mediatica. E in fondo forse era un “atto dovuto” per un candidato che su 1.075 voti di lista ne agguanta da solo 175.
La protesta della minoranza è arrivata subito: i consiglieri della lista “Arcobaleno” hanno disertato la cerimonia di insediamento. Per la discussione sulla questione morale di cui parlavano Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, invece, bisognerà attendere ancora.