La famiglia ha riabbracciato Carlo Nuzzi, il giovane calabrese di cui si erano perse le tracce

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La famiglia ha riabbracciato Carlo Nuzzi, il giovane calabrese di cui si erano perse le tracce

(Nella foto, Carlo Nuzzi. Fonte foto: dal web)
«Ora si ritorna a sorridere, abbiamo riabbracciato Carlo, grazie per aver condiviso con noi la preoccupazione e per averci sostenuto!». Con queste parole Rosa Costabile ha annunciato il lieto fine della storia che aveva tenuto tutti con il fiato sospeso.
Il suo fidanzato, lo studente universitario Carlo Nuzzi, aveva fatto perdere le tracce di sé dalla sera del 28 luglio scorso (clicca qui per leggere la notizia). Un sparizione apparentemente immotivata, che aveva gettato nella disperazione amici e parenti, abituati alla calma e metodicità di quel ragazzo mai sopra le righe. Tanto che i suoi cari avevano inizialmente rifiutato l’idea che potesse essersi allontanato con le sue gambe.
E invece già dalla prime ore, gli inquirenti avevano parlato di allontanamento volontario, motivandolo con il timore e la vergogna per aver aver mentito sulla sua carriera universitaria (clicca qui per leggere la notizia). Nuzzi, originario di Corgliano Calabro, nei giorni scorsi aveva infatti detto a tutti di aver sostenuto l’ultimo esame all’università Alma Mater di Bologna, dove è iscritto alla facoltà di Farmacia, ma in realtà la segreteria dell’ateneo aveva subito chiarito che di esami ne mancano molti. Di qui la decisione del 28enne di andare via e far perdere le tracce piuttosto che affrontare i suoi genitori e dare loro una grossa delusione.
Ma i suoi cari hanno subito messo in chiaro che gli esami arretrati non rappresentano un problema e così si sono subito cimentati negli accorati appelli per ritrovarlo. Il papà Antonio, la fidanzata Rosa e i numerosi amici hanno tempestato il web di messaggi per dirgli che lo stavano aspettando a braccia aperte.
Così, dopo quasi una settimana di silenzio e le tasche ormai vuote, Carlo ha ceduto e ha telefonato a Rosa per dirle che stava bene, che si trovava a Barcellona e manifestare la volontà di tornare. Così si è messa in moto la macchina dei soccorsi e della burocrazia che ha consentito il rientro a casa del giovane, suggellato nella giornata di ieri da un abbraccio che ha cancellato d’un colpo le ore di angoscia.

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