Il fantastico mondo del potere politico dei Comuni raccontato negli albi pretori on line

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Il fantastico mondo del potere politico dei Comuni raccontato negli albi pretori on line

(La foto è puramente indicativa. Fonte foto: dal web)
I Comuni sono di per sé piccoli e insidiosi luoghi di potere, da Reggio Calabria a Trento, tanto più se, come accade spesso, qualche spavaldo bontempone gode (non si sa fino a quando) della copertura ci certe istituzioni.
Per la maggior parte degli amministratori il fine ultimo della loro “missione” è il mantenimento del potere stesso. Se ne frega dei latitanti nelle case vacanza (che spesso tornano utili durante le campagne elettorali), dell’inquinamento e di molto altro. Per questo problemi che in altri luoghi sembrano bazzeccole, altrove sono piaghe sociali annose e insormontabili.
Per intenderci, se il capobastone di un clan camorristico assicura una trentina di voti a ogni tornata elettorale, quale bramoso candidato ha il coraggio di spodestarlo? Nessuno. Ecco, appunto.
Ma torniamo al mantenimento del potere. Solitamente per un’amministrazione comunale è fondamentale mantenere buoni rapporti con la chiesa e per questo ogni tanto deve elargire contributi. Anche se è «Libera Chiesa in libero Stato». Ma se un’amministrazione comunale si mette contro il clero, è peggio che mettersi contro la magistratura. E questa è una legge universale.
Poi chiaramente, è necessario dare soldi alle associazioni,meglio se sono un più del dovuto, comprare materiale dall’amico  gonfiando le fatture, finanziare progetti alla persone giuste e, cosa fondamentale, affidare i lavori alle ditte possibilmente in odor di mafia. Perché il marciapiede sì, accontenterà pure il cittadino medio, ma l’affiliazione mafiosa e il servilismo nei confronti degli affini, in termini di voti e consenso fruttano decisamente di più.
Chiaramente ci si riferisce solo ai a casi specifici e ben delineati. E anche abbastanza noti. Tutte le amministrazioni hanno il dovere, anzi l’obbligo, di dare dei contributi e svolgere i lavori di manutenzione cittadina, oppure decidere liberamente di supportare una iniziativa parrocchiale, che non affatto vietato, e non per questo le si può accusare di collusione, corruzione o servilismo.
Ma nei vostri Comuni che succede? Se andate nel sito e vi collegherete all’albo pretorio, l’apposito spazio presso il quale le pubbliche amministrazioni italiane affiggono per legge notizie ed avvisi di interesse pubblico per la collettività, scoprirete cose che definire dell’altro mondo è un eufenismo.
Migliaia e migliaia di euro corrisposti sempre alle stese persone, e per lo più per cavolate, indagini, rinvii a giudizio, rimborsi illeciti, bandi mai pubblicizzati, assunzioni inspiegabili, illeciti e via dicendo.
Non ci credete? Bene, allora provate. Scoprirete che la trasparenza il più delle volte è un mero concetto astratto e privo di significato.

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