San Sago, «sino agli esiti della 'Vinca' l’impianto non potrà eseguire alcuna attività»

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San Sago, «sino agli esiti della 'Vinca' l’impianto non potrà eseguire alcuna attività»

ESTENDERE  LE PROCEDURE DI TUTELA E DI VERIFICA  A TUTTI I SITI DI INTERESSE COMUNITARIO  DELLA CALABRIA E DELLA BASILICATA INTERESSATI DAL MATERIALE ORGANICO PROVENIENTE DAL FIUME NOCE
 
La Regione Calabria, Dipartimento Ambiente e Territorio, Servizio 3 con nota del 16 novembre 2017 ha invitato la Ecologica 2008 srl, gestore  dell’impianto per la eliminazione di rifiuti pericolosi e non sito in loc. San Sago del Comune di Tortora,  ad attivare, per la sua vicinanza al SIC “Valle del Noce”, la valutazione di incidenza  dell’impianto in questione attraverso istanza di VINCA presso la Regione Basilicata. Sino alla acquisizione degli esiti della procedura di VINCA l’impianto non potrà eseguire alcuna attività, compresa quella, in precedenza consentita, consistente nell’ingresso nell’impianto di rifiuti liquidi finalizzato “alla formazione del substrato nutritivo per la flora batterica dell’impianto di ossigenazione”.
E’ un primo positivo  risultato che premia le iniziative del comune di Tortora e degli  altri soggetti,  Istituzioni ed Associazioni , e tra queste Italia Nostra che  ha posto sin dall’ inizio  al Ministero dell’Ambiente, alle Regioni Calabria e Basilicata la questione della tutela delle aree SIC (siti di interesse comunitario)  del territorio attraverso la verifica degli effetti che tale impianto di San Sago poteva avere sugli Habitat di tali Siti Comunitari.
Ma Italia Nostra ritiene che  bisogna andare oltre, limitare la verifica al solo SIC Valle del Noce è riduttivo e non esaurisce le esigenze di tutela ambientale del nostro territorio..
Per queste ragioni Italia Nostra, attraverso la sua  struttura centrale e il suo Presidente Nazionale Oreste Rutigliano, nei giorni scorsi   ha assunto una netta posizione,  inviando una dettagliata  nota al  Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Direzione Generale per la Protezione della Natura e del Mare Divisione Biodiversità  con la quale ha sottolineato  come proprio nelle Misure di Conservazione predisposte dal Dipartimento Ambiente e Territorio della Regione Calabria  per il SIC IT.9310035 “Fondali Isola Dino- Capo Scalea”  , adottate con DGR n. 277 del 19 luglio 2016 dalla Regione Calabria al punto 2.4 Sezione 4 Analisi dei fattori di pressione e minacce per habitat e specie–  è specificato  che  l’inquinamento organico ha causato un intorbidamento delle acque litorali ed una minore penetrazione della luce solare, provocando in qualche caso una progressiva regressione delle praterie di posidonia nelle aree SIC: materiale organico proveniente dal fiume Noce, ( e da altri apporti) costituisce il principale fattore di inquinamento. Quanto evidenziato  per significare come la distanza dalle aree SIC della costa calabra e lucana,   più volte richiamata dalla Regione Calabria Dipartimento Ambiente e Territorio Settore 3 per avvalorare  la inefficacia o la non interferenza  sui SIC costieri degli apporti riversati nel Fiume Noce dall’impianto di San Sago, data appunto la distanza di questo,  verrebbe  smentita  dallo stesso Dipartimento Ambiente e Territorio con  le Misure di Conservazione la dove evidenziano gli effetti negativi su alcuni habitat dell’inquinamento organico proveniente  dal fiume Noce.
Per queste ragioni, Italia Nostra Nazionale ,  richiamando   il DPR 357/97 e s.m.i. che obbliga le autorità regionali ad effettuare le appropriate verifiche  allo scopo di garantire  il mantenimento in uno stato di conservazione soddisfacente i siti Natura 2000, individuati in adempimento della direttiva 92/43/CEE “Habitat”,   ha  chiesto alla competente Direzione Generale del Ministero dell’Ambiente  di assumere  ogni utile iniziativa  affinché vengano  chiarite  le problematiche legate all’esercizio dell’impianto in San Sago   attraverso  procedimenti di verifica ambientale e degli impatti anche sulle aree dei  SIC costieri: quelli  della regione Basilicata: SIC IT9210155 “Marina di Castrocucco” , IT9210160 “Isola di Santoianni e costa prospiciente”, IT9210015 “Acquafredda di Maratea”; e quelli della regione Calabria  nel comune di Praia a Mare e San Nicola Arcella IT9310034 “Isola di Dino”, IT9210035 “Fondali Isola di Dino-Capo Scalea: insomma una sequenza veramente notevole di habitat, di specie animali e vegetali unici in un tratto di costa di pochi chilometri ed al centro di tale area il fiume Noce che con la qualità delle proprie acque ha condizionato e condiziona fortemente la vita degli organismi marini.
Italia Nostra auspica   che  la Regione Calabria Dipartimento Ambiente e Territorio si renda conto delle  giuste preoccupazioni di un territorio che vede con crescente apprensione  la presenza di un impianto privato per il trattamento di rifiuti pericolosi e non che verrebbero trattati in Calabria ma potrebbero provenire  da tutt’Italia.
Italia Nostra si augura che in questa battaglia per l’ambiente e per la salvaguardia e tutela del patrimonio naturalistico  del territorio costiero calabro lucano, con le evidenti ripercussioni sull’economia turistica del comprensorio,   tutti facciano la loro parte a cominciare dai comini interessati dalle aree SIC che possono e  devono svolgere un ruolo attivo nei confronti delle rispettive regioni e che fin’ora, per quanto è dato sapere, in alcuni casi, è mancato del tutto.
Italia Nostra
Sezione Alto Tirreno Cosenino
 

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