Il Governo impugna la legge funeraria varata a giugno dalla Regione Calabria

Secondo il governo Lega-5stelle nella stesura della legge regionale ci sarebbero violazioni della competenza esclusiva statale e la violazione del principio della libera concorrenza

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Il Governo impugna la legge funeraria varata a giugno dalla Regione Calabria

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Erika Stefani, riunitosi ieri, mercoledì 8 agosto 2018, alle ore 20.30 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente Giuseppe Conte, ha esaminato nove leggi delle Regioni e delle Province Autonome e ha quindi deliberato di impugnare la legge della Regione Calabria n. 22 del 26 giugno 2018, recante “Disposizioni in materia funeraria e di polizia mortuaria.”, in quanto alcune norme riguardanti i cimiteri e la qualifica del personale addetto allo svolgimento dell’attività funebre invadono la materia, di competenza esclusiva statale, dell’ordinamento civile, in violazione dell’art. 117, secondo comma, lettere l), della Costituzione.

 

Altre norme relative alle imprese funebri restringono indebitamente l’accesso al mercato, in violazione del principio di tutela della concorrenza previsto dall’art. 117, secondo comma, lett. e), della Costituzione; altre norme ancora, attribuendo nuovi compiti ad organismi statali, violano l’art. 117, secondo comma, lett. g), della Costituzione, che riserva alla legislazione statale l’ordinamento e l’organizzazione amministrativa dello Stato e degli enti pubblici nazionali; ulteriori norme, che regolamentano la cremazione, invadono le materie, di competenza esclusiva statale, dell’ordinamento civile e della determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale, e violano pertanto l’art. 117, secondo comma, lettere l), e m), della Costituzione; altre norme infine, riguardanti la potestà sanzionatoria, invadono la materia dell’ordinamento penale, in violazione degli artt. 25 e 117, secondo comma, lett. l), della Costituzione;

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