Incontro tra le parti sulle Terme Luigiane, il comunicato dei lavoratori

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Fonte foto: termeluigiane.it

Avevamo riposto le nostre ultime speranze nell’incontro di ieri, ma per l’ennesima volta siamo stati delusi e le aspettative sono state totalmente disattese. Alla base della proposta avanzata dall’azienda Sateca alle amministrazioni comunali c’era una nostra richiesta esplicita e prioritaria: la continuità lavorativa, una base di certezza nel medio termine che ci possa dare la possibilità di programmare non solo il lavoro, ma le nostre stesse vite. È da anni che continuiamo a vivere nell’incertezza, è da anni che ci vengono elemosinate le singole stagioni lavorative, e a cadenza periodica ci troviamo costretti a scendere in piazza per rivendicare il nostro diritto al lavoro. Siamo stanchi di questa situazione che si protrae da troppo tempo.

Ci sentiamo presi in giro dalle amministrazioni comunali che in vista della scadenza del 2016 avrebbero dovuto programmare in tempo utile il prosieguo delle attività. Non hanno rispettato da allora nessuna scadenza, nessun cronoprogramma.

Ma cosa è successo? 2 mesi fa sostenevano che il bando fosse pronto e che per pubblicarlo mancassero solo i beni di cui rientrare in possesso. Ma i beni sono stati presi con la forza da settimane ormai. Hanno forse perso la chiave del cassetto in cui avevano messo il famoso bando? Possibile che la serratura del cassetto sia più complicata da forzare rispetto a quelle delle strutture del compendio termale?

Amara ironia a parte, è evidente che il disperato tentativo di offuscare le loro inadempienze e la loro inefficienza passi attraverso la distruzione dell’esistente.

È inaccettabile che delle Pubbliche Amministrazioni “pretendano” (cit.) il prosieguo delle attività termali e quando si chiede loro un minimo di garanzia per il futuro, non solo dell’azienda, ma soprattutto di noi lavoratori, vista la totale inaffidabilità e approssimazione delle loro azioni poste in essere negli ultimi anni, si risponde con un “poi vediamo”.

Noi non pretendiamo che l’attività termale venga portata avanti solo dalla Sateca, né che non si apra il mercato ad altre realtà imprenditoriali, ma perché non garantire stabilità a chi già c’è ed è già nelle condizioni di mantenere gli attuali livelli occupazionali che sono stati garantiti per 80 anni nella legalità?  Offrire all’azienda e quindi a noi lavoratori solo la stagione 2021 è una proposta ridicola! L’attività turistica non si conduce in questo modo perché è fatta di programmazione, di promozione, di attività costante sia nella ricerca dei clienti che nella contrattualizzazione con agenzie e tour operator. Non si decide di aprire oggi per avere i clienti domani, e questo ritardo ha già irrimediabilmente compromesso un’eventuale stagione turistica 2021. A questo si aggiunga la situazione critica dovute al Covid (le cui ripercussioni più che negative in termini di presenze abbiamo avuto modo di verificarle lo scorso anno).

Si sta giocando un’altra pericolosa partita nascondendosi dietro slogan come “no al monopolio”, “sviluppo per le terme” senza avere l’onestà intellettuale di riconoscere che non è stata tuttora posta in essere nessuna azione concreta e realmente necessaria affinché si possa anelare allo sviluppo delle Terme Luigiane e arrivando a comprometterne addirittura la sopravvivenza.

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