A “Le Iene” quest'anno due giornalisti calabresi: una è cosentina, l'altro è reggino

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A “Le Iene” quest'anno due giornalisti calabresi: una è cosentina, l'altro è reggino

Diciamoci la verità: approdare nel programma di Italia Uno, la cui paternità è da attribuire all’autore Davide Parenti, è un po’ il sogno di ogni cronista. E qui, come in poche altre categorie, sembra che le raccomandazioni siano tra l’altro del tutto bandite. Per entrare nella squadra de Le Iene bisogna essere giornalista dentro, improvvisarsi non serve a nulla, e i risultati del programma televisivo che da qualche giorno ha compiuto 20 anni di messa in onda, lo dimostra ampiamente.
Quest’anno tra i nuovi ingressi ci sono infatti due tra i migliori giornalisti calabresi: la cosentina Valeria Castellano, 33 anni, e il reggino Antonino Monteloene, che di anni ne ha 32. Entrambi giovanissimi e con il “fuoco” della passione che continua a bruciare nonostante la lunga esperienza alle spalle.
Di seguito le schede di presentazione che abbiamo trovato sul sito ufficiale de Le Iene.
VALERIA CASTELLANO – “Mi chiamo Valeria Castellano, sono nata a Cosenza, in Calabria, in una fredda notte del primo dicembre del 1984. Durante la mia adolescenza ho girato il mondo: Asia, Africa, America, Australia. E’ stato proprio questo mio viaggiare a far sì che il multiculturalismo diventasse una delle parti centrali della mia vita e delle mie scelte professionali.
Negli anni del liceo è cresciuto in me il sogno di diventare una reporter. Il giornalismo non era soltanto un lavoro, ma una vera e propria missione di vita, un modo per combattere contro le ingiustizie e le contraddizioni della nostra società.
Dopo il diploma mi sono trasferita a Milano, dove mi sono laureata con il massimo dei voti in legge all’università Bocconi. Ho lavorato come praticante avvocato in alcuni studi legali di diritto penale, dove ho seguito cause molto importanti, tra le quali il processo Grigoli, il cassiere di Matteo Messina Denaro, e le cause Telecom e Parmalat.
Nel 2010 ho trovato il coraggio di licenziarmi e di iscrivermi alla scuola di giornalismo. Da lì è iniziata la mia carriera professionale nel mondo dell’informazione.
Da freelance ho realizzato diversi documentari, tra cui: Nero d’Italia, un’inchiesta sul petrolio in Basilicata, grazie al quale ho vinto nel 2016 il Premio Rosario Livatino; Cassano allo Ionio, il sangue e le lacrime, che racconta la realtà di un paesino calabrese stretto tra disoccupazione e ‘Ndrangheta.
Nel 2011 ho iniziato a collaborare anche con alcune emittenti televisive, Tele Lombardia prima e Mediaset dopo. Nel 2014 sono entrata nella redazione de La Gabbia (La7), dove mi sono fermata per 3 anni. Qui mi sono occupata di moltissimi temi, dal precariato alle periferie. Nei miei servizi amo raccontare i quartieri abbandonati delle città, quelle strade dove si intrecciano storie di emarginazione e criminalità. Seguendo questi temi ho capito che Le Iene erano la trasmissione più adatta al mio modo di raccontare storie. E così, eccomi qui, pronta per questa nuova avventura!”.
ANTONINO MONTELEONE – “Nato a Reggio Calabria nel 1985, giornalista professionista. Ha mosso i primi passi nel giornalismo televisivo nella sua regione.
Negli stessi anni ha dato vita ad un blog personale che gli ha procurato qualche guaio: nel 2008 subisce il sequestro del blog, con un provvedimento unico all’epoca, a causa di una querela che si rivelerà temeraria.
Nel 2010 subisce l’incendio della propria automobile. Autori e mandanti di quell’attentato sono stati condannati e la Cassazione ha confermato la matrice mafiosa del gesto in risposta ai suoi articoli di denuncia.
Nel 2009 lavora per Casaleggio Associati nella produzione di contenuti multimediali.
Nel 2010, con Felice Manti, ha pubblicato il libro “O Mia bella Madu’ndrina” sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta al nord, Premio Rosario Livatino 2011.
Prima di approdare a “Le Iene”, ha lavorato per Report su Rai3; “Exit” e “Piazzapulita” su La7.
È un pilota privato di aerei. Ha di recente scoperto la passione per la corsa. Ogni tanto spara qualche colpo al poligono di tiro. È stato un arbitro di calcio”.
A Valeria ed Antonino i migliori auguri di buon lavoro da parte della redazione La Lince.

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