Denis Bergamini soffocato e coricato sotto tir: si indaga per omicidio

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Denis Bergamini soffocato e coricato sotto tir

Lo ha riferito il legale della famiglia Bergamini dopo l’incidente probatorio

Il calciatore del Cosenza Donato (detto Denis) Bergamini fu «soffocato» e poi «coricato sotto il camion». È quanto è emerso dall’incidente probatorio davanti al gip di Castrovillari, nel corso del quale i periti nominati dallo stesso giudice hanno illustrato il loro lavoro. A riferirlo è stato l’avvocato Fabio Anselmo, legale della famiglia di Denis Bergamini, mentre a darne notizia è l’agenzia di stampa Ansa.
«E’ stata assolutamente confermata l’ipotesi della morte per asfissia- ha aggiunto il legale – ed i periti hanno detto che poi è stato “coricato sotto il camion”».
«La prima verità è arrivata perché mio fratello l’hanno soffocato, adesso aspettiamo le altre», è stato il commento di Donata, la sorella di Bergamini che non si è mai arresa in quasi 30 anni di estenuante battaglia per la ricerca della verità. «Sono soddisfatta tantissimo – ha aggiunto – anche perché oggi è stato fatto quello che doveva essere fatto allora».
Il procuratore della Repubblica di Castrovillari Eugenio Facciolla, autore della storica riapertura del caso dopo due archiviazioni dei colleghi che avevano bollato la vicenda come suicidio, dal canto suo si è limitato a dirsi «molto soddisfatto di quello che è stato fatto finora. Un lavoro egregio, un grosso passo avanti».
All’epoca dei fatti, Denis Bergamini ricopriva il ruolo di centrocampista nella squadra del Cosenza ed era all’apice della sua fama calcistica. Venne trovato morto sulla strada statale 106 Jonica all’altezza di Roseto Capo Spulico, in provincia di Cosenza. secondo le testimonianze, Bergamini si sarebbe buttato tra le ruote di un camion che l’avrebbe trascinato per circa 60 metri. L’indagine fu archiviata ma l’ipotesi di suicidio non è mai stata ritenuta credibile (né dai familiari, né dai tifosi, né dai compagni di squadra): il corpo non presentava nessuna ferita compatibile con questa versione e non era sporco di fango, nonostante la pioggia e le pozzanghere presenti sul luogo dell’incidente. Attualmente risultano indagati la fidanzata di allora, Isabella Internò, e l’autista del tir. Entrambi sono gli unici due testimoni della vicenda e hanno sempre sostenuto la tesi del suicidio.

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