«Pronti a sostenere le tesi di illegittimità dei vari autovelox della SS18»

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«Pronti a sostenere le tesi di illegittimità dei vari autovelox della SS18»

«Appoggeremo la protesta dei cittadini multati immoralmente con un esposto alla procura della Repubblica». Lo ha affermato in una nota Antonio Pappaterra, rappresentante locale di Italia del Meridione
 
Non è ancora chiara la questione di legittimità dei vari autovelox ultimamente istallati sulla SS.18, in particolare a Belvedere Marittimo e a Diamante. Cosi come in altri comuni della litoranea tirrenica. Non vi è dubbio che i comuni proprietari delle macchinette che rilevano la velocità abbiamo fatto i dovuti adempimenti previsti dalla legge, per inviare a centinaia di cittadini che percorrono la strada, non certamente per andare a divertirsi, notifiche di multe per eccesso di velocità di due tre km/H.
Sicuramente la motivazione che pone gli enti locali ad investire su questi dispositivi, anziché sulla sicurezza della strada, è dovuto, principalmente, alla carenza di fondi dei bilanci, ma anche, a mio avviso, ad una mancanza di visione politica amministrativa di prospettiva legata al miglioramento viario. In questo settore, cosi come in altri, incombe lo spettro di un futuro di incertezze, considerando che basta una piccola pioggia e le strade dove vengono messi gli autovelox non sono per niente sicure ed in alcune zone della nostra costa, addirittura, franano. Sulla questione infatti ritengo doveroso interrogare L’ANAS, che dovrebbe essere la vera proprietaria del tratto stradale SS 18, poi il Prefetto, insieme al Ministero dei Trasporti e poi i Comuni proprietari di Autovelox e auto civette poste a ciglio strada, queste ultime illegittime in base al decreto Minniti, e raccogliere tutte le testimonianze, per esporle alla Procura della Repubblica di Paola.
Al di là della questione legale, ritengo moralmente vergognoso da parte di chi attua questi strumenti, mortificare ancora di più i cittadini con multe, magari, fatte da autovelox tarati senza tolleranza chilometrica di 5 km/h in tratti stradali dove ogni 10 metri cambia il limite di velocità. La litoranea tirrenica è una panacea di segnaletica strambatala e di incongruenze e questi sistemi non fanno altro che aumentare la sfiducia dei cittadini verso Istituzioni che dovrebbero garantire, oltre che la legge, un minimo di giustizia sociale. Con la scusa di incentivare la sicurezza stradale, in realtà non si attuano misure infrastrutturali atte a garantire la sicurezza stessa della strada e gli esempi degli obbrobri autorizzati dall’ANAS sono evidenti sulla costa, ad iniziare dallo svincolo del Santuario di Paola alle rotatorie di Grisolia.
Per questo motivo, prima che lo faccia la giustizia, invito i Sindaci dei vari comuni a ritirare questi autovelox fasulli dalla strada, diversamente saremo promotori di una iniziativa che tuteli i cittadini da questa farsa legalizzata, attuata al solo e unico scopo di lapidare l’economia della nostre famiglie e della comunità tirrenica.
Antonio Pappaterra, Idm Scalea