Verbicaro (Cs) | Tanica di benzina davanti alla porta dell'ex consigliere scomodo e ribelle

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Verbicaro (Cs) | Tanica di benzina davanti alla porta dell'ex consigliere scomodo e ribelle

(La tanica rinvenuta questa mattina)
Brutto risveglio stamane per Giusepe De Luca, l’ex consigliere di minoranza balzato agli onori di cronaca nei mesi scorsi per la cacciata dal consiglio comunale, che stamattina si è ritrovato davanti alla porta di casa una tanica di benzina. Un chiaro segnale di intimidazione.
Ma da parte di chi? Non saremo noi, purtroppo, a risalire agli autori del gesto, ma almeno possiamo dire di aver scritto in tempi non sospetti che De Luca da tempo risultava essere un oppositore scomodo (clicca qui per leggere l’articolo). Tanto scomodo da aver portato alla luce presunte storie di intrecci, intrallazzi, appalti truccati, affidamenti ambigui e persino la quastione dell’abusivismo del campetto, che per cui gli inquirenti ne hanno disposto il ripristino della stato solo pochi giorni fa (clicca qui per leggere l’articolo).
Alla sua azione ostinata di denuncia, era seguita l’ormai nota cacciata dal consiglio comunale, in primis per la contestazione di un debito nei confronti dell’ente poi regolarmente rateizzato, poi, preventivamente, per un contenzioso che dovrà ancora essere discusso in tirbunale. Come a dire, intanto te ne vai, poi si vedrà. Con modalità che a tanti cittadini verbicaresi à sembrata una scusa come un’altra per sbarazzarsene (clicca qui per lgeere la notizia).
Ma De Luca non aveva affatto deposto le armi e nel prendere atto della cacciata fortemente voluta dall’amministrazione comunale guidata da Francesco Silvestri, aveva dichiarato che la sua battaglia di legalità sarebbe continuata anche fuori dal Municipio (clicca qui per leggere la notizia).
Stamattina il triste epilogo. Impossibile, al momento, capire chi e perché sia arrivato all’atto ignobile, ma gli inquirenti potrebbero arrivarci presto. Tenuto conto che l’ex consigliere verbicarese non ha problemi di natura privata con nessuno, le indagini potrebbero concentrarsi sui nomi dei protagonisti delle sue denunce. Sarebbe l’ennesimo autogol di un paese in cui la violenza, illegalità e intimidazioni sembrano essere diventate una costante.

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