Vincenzo Mete: «Vi svelo perchè alla 'tavola rotonda' di Scalea mi hanno impedito di parlare»

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(Fonte foto: dal web)
Non solo il consigliere pentastellato Renato Bruno (clicca qui per leggere l’articolo), anche lo scaleota Vincenzo Mete avrebbe subito la censura degli organizzatori della “Tavola rotonda” organizata due giorni fa a Scalea alla presenza di numerosie figure istituzionali laiche e religiose.
Vincenzo Mete spiega cosa sarebbe avvenuto nella parrocchia che ha ospitato l’evento con un post al vetriolo pubbicato pochi minuti fa sulla sua pagina e che noi riportiamo integralmente, senza censure:
“Ho partecipato alla “TAVOLA ROTONDA CON DIBATTITO”, che poi dibattito non c’è stato, tenutosi nella parrocchia “S. Giuseppe Lavoratore” di Scalea alle ore 18 del giorno 05-10-2017, sulla LEGALITÀ, durante il quale, intervenendo il Sig. Questore della provincia di Cosenza invitava, tra l’altro, i cittadini a DENUNCIARE, cosicché ho chiesto ed ho ottenuto di intervenire per denunciare alcune cose.
Ho iniziato col fare presente che la Delibera della Giunta Comunale di Scalea, num. 143 del 20-10-2010 per il recupero di  € 13.380.321,38 da “TRIBUTI ITALIA spa” è stata disattesa anche dalle successive Amministrazioni Comunali (compreso la Gestione Commissariale); mentre parlavo sono stato invitato e richiamato dalla “MODERATRICE” a non procedere oltre, e, subito d0opo il successivo intervento ( il secondo della serata) ha chiuso la Tavola Rotonda Con Dibattito. 
Intanto ho provveduto a consegnare al Sig Questore, copia della citata delibera,qui allegata, unitamente ad un foglietto dell’intervento contenente anche gli appunti su altri argomenti che avrei voluto trattare pubblicamente.
Ho deciso di fare il presente comunicato per informare della mia denuncia perché la stampa LECCHINA ha inteso, al momento, oscurare il mio intervento”.

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